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Cornelio Nepote- De viris Illustribus – Annibale 10

LATINO:

Sic conservatis suis rebus Poenus illusis Cretensibus omnibus ad Prusiam in Pontum pervenit. Apud quem eodem animo fuit erga Italiam neque aliud quicquam egit quam regem armavit et exercuit adversus Romanos. Quem cum videret domesticis opibus minus esse robustum, conciliabat ceteros reges, adiungebat bellicosas nationes. Dissidebat ab eo Pergamenus rex Eumenes, Romanis amicissimus, bellumque inter eos gerebatur et mari et terra; sed utrobique Eumenes plus valebat propter Romanorum societatem. Quo magis cupiebat eum Hannibal opprimi; quem si removisset, faciliora sibi cetera fore arbitrabatur. Ad hunc interficiundum talem iniit rationem. Classe paucis diebus erant decreturi. Superabatur navium multitudine; dolo erat pugnandum, cum par non esset armis. Imperavit quam plurimas venenatas serpentes vivas colligi easque in vasa fictilia conici. Harum cum effecisset magnam multitudinem, die ipso, quo facturus erat navale proelium, classiarios convocat hisque praecipit, omnes ut in unam Eumenis regis concurrant navem, a ceteris tantum satis habeant se defendere. Id illos facile serpentium multitudine consecuturos. Rex autem in qua nave veheretur, ut scirent, se facturum. Quem si aut cepissent aut interfecissent, magno iis pollicetur praemio fore.

ITALIANO:

Così, salvate le sue ricchezze e ingannati tutti i Cretesi, il Cartaginese giunse da Prusia nel Ponto. Presso di questo ebbe gli stessi sentimenti verso dell’Italia e non fece altra cosa che armare il re ed usarlo contro i Romani. E visto che vedeva che costui con i soli suoi mezzi non era molto forte, gli accattivava il favore di altri re e gli procurava alleanze con popoli bellicosi. Era in contrasto con lui Eumene, re di Pergamo, grande alleato dei Romani, e fra di loro si combatteva una guerra sia per mare che per terra; ma dall’una e dall’altra parte era più forte Eumene a causa dell’allenza con i Romani. Per questo Annibale desiderava ancora di più eliminarlo; riteneva che, se lo avesse tolto di mezzo, tutte le altre cose sarebbero state più facili. Escogitò il seguente piano per ucciderlo. Entro pochi giorni essi avrebbero combattuto con la flotta. Egli era inferiore per numero di navi; doveva pertanto combattere con astuzia, visto che non era pari nelle armi. Ordinò di raccogliere quanti più serpenti velenosi possibili e di gettarli in vasi di terracotta. Dopo che ne ebbe raccolti una gran numero, nello stesso giorno in cui stava per verificarsi la battaglia navale convoca i marinai e comanda loro di dirigersi tutti verso la sola nave di Eumene e di limitarsi a proteggersi dalle altre. Essi avrebbero conseguito facilmente l’obiettivo con la moltitudine di serpenti. D’altra parte lui avrebbe fatto in modo di fare sapere loro su quale nave viaggiasse Eumene. Viene promesso che, se lo avessero catturato o ucciso, ci sarebbe stato per loro un grande premio.

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