Cesare – De Bello Civili – Libro 2 – Paragrafo 8
LATINO:
Est animadveraum ab legionibus, qui dextram partem operis administrabant, ex crebris hostium eruptionibus magno sibi ease praesidio posse, si ibi pro castello ac receptaculo turrim ex latere sub muro fecissent Quam primo ad repentinos incursus humilem parvamque fecerunt. Huc se referebant; hinc, si qua maior oppresserat vis, propugnabant; hinc ad repellendum et prosequendum hostem procurrebant. Patebat haec quoquo versus pedes XXX, sed parietum crassitudo pedes V. Postea vero, ut est rerum omnium magister usus, hominum adhibita sollertia inventum est magno esse usui posse, si haec esset in altitudinem turris elata. Id hac ratione perfectum est.

ITALIANO:
I legionari, che erano impegnati nei lavori d’assedio sul lato destro, capirono dalle continue sortite dei nemici che poteva essere loro di grande aiuto, se avessero costruito lм da un lato sotto le mura una torre a guisa di castello e di riparo. In un primo momento ne costruirono una piccola e poco elevata contro gli attacchi improvvisi. In essa si rifugiavano; da essa, se erano incalzati da un assalto piщ violento, si difendevano; da essa si lanciavano a respingere e inseguire il nemico. Questa torre era larga in ogni lato trenta piedi; lo spessore delle pareti era di cinque piedi. In seguito invero, poichè in ogni cosa l’esperienza è maestra, quando vi si aggiunge l’intelligenza dell’uomo, si capì che poteva essere di grande utilitа estenderla in altezza. In questo modo fu fatto.

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